Ecco le prime 5 minacce previste per la Sicurezza informatica nel 2019.
Nel primo semestre del 2018 il CryptoLocker ha perso il primo posto fra le minacce verso consumatori e imprese, dopo essere rimasto per anni in testa alla classifica. Nonostante sia stato superato dal cryptojacking, il criptolocker si è preso la sua rivincita, a dimostrazione del fatto che i malware di cifratura rimarranno a lungo fra i primi posti della classifica.
Ecco perché il 2019 vedrà protagoniste vecchie e nuove minacce a fare a gara per chi farà più danni. Ecco le prime 5 minacce previste per la Sicurezza informatica nel 2019.
1. Criptolocker
La forma più diffusa di malware, il ransomware, rimane una minaccia costante. Si continuano a registrare quotidianamente un gran numero di infezioni, ma la buona notizia è che la suo indice di crescita si è stabilizzato.
2. Internet delle cose (IoT)
Si prevede un aumento degli attacchi che sfruttano dispositivi IoT / smart / connessi. Sempre più spesso gli hacker si impadroniscono di prodotti IoT come baby monitor, telecamere di sicurezza e altri dispositivi domestici. I dispositivi medici come protesi ed impianti medici che supportano connessioni wireless potrebbero portare alla nascita di attacchi ransomware per i quali devi decidere se pagare o morire. Fantascienza? No. Basta ricordare che nel 2013 l’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Dick Cheney, ha chiesto ai suoi medici di disattivare le funzionalità wireless del proprio pacemaker, per scongiurare potenziali attacchi informatici da parte di terroristi.
3. Aumento degli attacchi contro MacOS
La quota del mercato desktop di Apple è in crescita ed i malware progettati per infettare dispositivi Mac aumenteranno di pari passo.
4. Attacchi via MACRO di Office
Gli attacchi che sfruttano le MACRO di Microsoft Office rappresentano “il passato che non passa mai di moda”.
5. Il GPDR mostrerà denti ed artigli
Finalmente una buona notizia: grazie ai recenti sforzi dell’Unione Europea nel proteggere le informazioni delle persone fisiche grazie al Regolamento Generale per la Protezione dei Dati, entrato in vigore il 25 maggio 2018, si prevede una diminuzione del numero di furti di credenziali; o almeno che queste non finiscano in prima pagina. Le aziende stanno prendendo sempre più misure di sicurezza nel tentativo di evitare le multe previste. Il GDPR prevede sanzioni fino al 4% del fatturato annuale e questo può tradursi in svariati milioni o persino miliardi di dollari nel caso di gruppi e imprese di grandi dimensioni.