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La necessaria difesa per proteggere il perimetro aziendale
Gli imprevisti accadono. Quello che è essenziale è che la tua impresa possa tornire subito al massimo della produttività. È la Business Continuity, possiamo aiutarti a ottenerla con un piano di Disaster Recovery pensato su misura della tua azienda
La finalità di un piano di Disaster Recovery ben pianificato, implementato e testato è certamente quella di rendere l’infrastruttura informatica aziendale il più possibile resiliente. Il Disaster Recovery può essere visto come l’ultima opzione da mettere in campo per far ripartire l’azienda di fronte agli eventi più imprevedibili e catastrofici.
Qualsiasi progetto di implementazione, come ad esempio, un nuovo Server o una nuova Virtual Machine, non può essere considerato terminato, prima di aver attivato un adeguato sistema di monitoraggio, e un relativo piano di backup periodici che preveda almeno una copia offline.
Un’azienda che abbia portato a termine un piano di Disaster Recovery ha la certezza di non dover subire perdite di fatturato e redditività a causa di eventi esterni, come attacchi informatici o disastri naturali.
Il Disaster Recovery permette alle imprese di ottemperare in pieno alle normative in materia di GDPR, continuità operativa (Business Continuity) e Green IT, perché garantisce una sicurezza per l’accesso ai dati.
Quando un’azienda decide di avviare la definizione di un piano di Disaster Recovery compie il passo decisivo verso la Business Continuity
Lo schema qui riportato rappresenta in modo chiaro l’interazione che c’è tra ogni tassello che collocato, nella giusta posizione completa il quadro d’insieme.
Il Disaster Recovery è normalmente fra gli elementi percepiti dalla direzione d’azienda allo stesso livello di una polizza assicurativa: soldi buttati se non succede nulla, i meglio spesi se succede qualcosa. Quando un’azienda definisce un budget per il piano di Disaster Recovery può applicare un metro di valutazione ben preciso per stabilire se l’investimento è adeguato oppure no: calcolare il costo di un fermo totale d’azienda, di un’ora piuttosto che un giorno.
Per la parte che riguarda una soluzione di backup la regola “3-2-1” è il punto di partenza per la definizione di un piano di Business Continuity.
“Un piano di Disaster Recovery ben orchestrato rappresenta un passo decisivo verso la Business Continuity. Un fattore troppo spesso trascurato, ma sempre più strategico nel fare le scelte giuste, è rappresentato dal tempo necessario per ripristinare i sistemi, a seguito di un fermo importante. Potrebbero infatti intercorrere molte ore, se non giorni, per far ripartire anche un singolo servizio informatico strategico per l’azienda”
Che sia a seguito di un attacco informatico oppure al verificarci di un evento naturale imprevedibile e catastrofico, il Disaster Recovery rappresenta l’ultima opzione, quella più estrema, da mettere in campo per far ripartire in fretta l’azienda.
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