I predatori del web e social: minori come vittime
L’evoluzione delle tecnologie e le nuove tendenze nell’uso del web soprattutto in termini di canali social sta offrendo ai “predatori del web” nuovi strumenti da usare come trappola per le proprie vittime; l’ultima tecnologia utilizzata è il live streaming. Infatti le App di streaming video come TikTok o Instagram, sono estremamente popolari ed altrettanto difficili da moderare. In particolare i commenti in real-time pubblicati direttamente sullo streaming del soggetto. Recenti sondaggi condotti nel Regno Unito hanno evidenziato cifre preoccupanti: il 57% dei dodicenni intervistati e il 28% dei bambini di 10 anni avevano contenuti live streaming su App che dovrebbero essere utilizzate solo dai 13 anni in su. Inoltre, circa un quarto dei giovani dai 10 ai 16 anni ha dichiarato di essersi pentito di qualcosa che avevano pubblicato online tramite live streaming.
Non a caso è notizia di pochi giorni fa come la Federal Trade Commission (FTC) abbia condannato TikTok al pagamento di una multa di 5,7 milioni di dollari per avere raccolto i dati dei minori di 13 anni senza il consenso dei genitori.
La società cinese proprietaria di TikTok (disponibile sia su iOS che su Android) è stata ritenuta responsabile di aver “ottenuto illegalmente le informazioni personali dei bambini”, tutelati da una legge che impone il consenso dei genitori.
Secondo la FTC, i suoi manager “sapevano che i bambini stavano usando l’App, ma hanno continuato a non richiedere il permesso dei genitori, prima di raccogliere nomi, indirizzi email e altre informazioni personali”.
“Predatori del web e social”: come proteggere i minori
Come accade in ogni situazione che riguarda il problema della sicurezza informatica, non esiste una soluzione universale adatta a proteggere qualsiasi minore nel rapporto con il web. Queste sono alcune domande che ogni genitore dovrebbe porsi:
- Sono state adottate misure protettive a salvaguardia delle tecnologie che usano i bambini? Se frequentano i social media, i loro profili sono bloccati dalla vista pubblica?
- Hai spiegato a tuo figlio che non deve condividere i propri account o password? Le password devono rimanere segrete e gli account non devono mai essere condivisi con nessun altro, nemmeno con gli amici più stretti.
- Hai parlato con tuoi figlio circa i comportamenti appropriati da tenere online, quali sono le condivisioni OK, quali non e perché?
- Sai chi interagisce con tuo figlio online? Sono solo persone che lui conosce di persona?
- Hai insegnato a tuo figlio quali sono le domande che possono essere considerate “pericolose”? Ci sono domande ovvie quali chiedere il nome e l’indirizzo, dove vanno a scuola, ma altre meno ovvie quali i nomi dei loro genitori, i problemi che stanno vivendo; domande che i predatori usano per guadagnare la fiducia del minore e tentare un incontro di persona.
- I tuoi figli si sentono al sicuro parlando con te di ciò che stanno vivendo online e si sentono a loro agio nel dirti se qualcosa non va?
È compito dei genitori non solo mettere in atto misure preventive, rendere consapevoli e instaurare un rapporto di fiducia con i propri figli, ma anche sapere come individuare i segnali premonitori di sfruttamento o bullismo.
“Predatori del web e social”: identificare i segnali
Ci sono alcuni comportamenti di un adolescente nei confronti dell’uso del web che possono rappresentare un segnale di pericolo. Ad esempio:
- Se tuo figlio si arrabbia (o è più arrabbiato del normale) perché non può collegarsi al web.
- Se tuo figlio diventa improvvisamente misterioso al punto da cercare di nascondere le sue attività sul Web; come mettere via il telefono o chiudere lo schermo del laptop
- Se tuo figlio si isola da famiglia e amici preferendo l’attività online.
La soluzione a questo genere di problemi non è più semplicemente disattivare Internet a casa; i ragazzi o adolescenti hanno mille modi per accedere a Internet; a scuola, con i dispositivi mobili o con gli amici oppure quando i genitori sono assenti.
Le misure per ridurre questi rischi sono semplici: una buona educazione all’uso di internet e adottare strumenti e sistemi di protezione adeguati.