Sono ormai quotidiane le notizie di Milioni di password rubate da Dropbox, Libero, Hotmail, Gmail,Yahoo.
Qualche giorno fa è stata resa nota la notizia che nel 2012 furono
rubate 68 milioni di password da
Dropbox; per la precisione sono
68.680.741 gli account a rischio. La cosa di per se non dovrebbe destata grande preoccupazione perché si tratta di un fatto accaduto 4 anni ma la cosa grave è che probabilmente la maggior parte di quegli account nel frattempo non ha cambiato la password utilizzando ancora la stessa! Recentemente infatti è nuovamente in vendita soprattutto nel
deepweb un file criptato da 5 Gb contenente il database delle credenziali rubate.
Nei primi giorni di settembre è stata resa nota di un attacco informatico al provider
Libero di
Infostrada al quale è stato rubato l’intero Database delle password degli utenti. Tutti gli utenti hanno infatti nei giorni successi ricevuto la notifica che informava dell’accaduto ed il suggerimento di cambiare la propria password.
Non è ancora confermata la notizia che dai server
Yahoo sia state rubate le password di
oltre 200 milioni di account. Anche in questo caso il furto sarebbe avvenuto oltre 4 anni. Qualche mese fa un noto cybercriminale avrebbe poi venduto una parte dei dati di accesso rubati sul marketplace
The Real Deal per soli
3 Bitcoin (circa 1.800 dollari). Vi rimandiamo a questo
articolo di WebNews per ulteriori approfondimenti.
Della stessa lunghezza d’onda la notizia di qualche mese fa relativa al furto di
272.3 milioni di account di cui sarebbero
40 milioni gli account Yahoo, 33 milioni quelli di Hotmail e 24 milioni di Gmail! Anche in questo caso vi rimandiamo a questo
articolo di DDay per ulteriori approfondimenti.
È forse scoppiata su Internet la 3° guerra mondiale? La risposta è Sì. E questo accade da almeno 3 anni oramai. Nella Cyberwar che si sta combattendo sono schierate così tante fazioni diverse che diventa a volte difficile distinguere i “Buoni dai Cattivi”; Organizzazioni criminali come le mafie russe e cinesi, reti di Hacker più o meno indipendenti, servizi di controspionaggio dei vari governi, aziende che si occupano di sicurezza e spionaggio industriale.
CryptoLocker ad esempio altro non è che uno dei prodotti di questa “
Cyberwar”, guerra informatica; un arma di attacco usata per colpire il nemico ma anche e soprattutto bersagli facili come gli utenti del web. Semplicemente allo scopo di raccogliere denaro facile per autofinanziarsi in questa guerra globale.
Che cosa può fare l’utente Internet per non essere coinvolto e schiacciato da questo conflitto?
L’utente privato che si affida a servizi gratuito di posta come
GMail,
Libero dovrebbe fare attenzione a non far transitare via Mail dati particolarmente critici come numeri di carta di credito, dati di pagamenti on-line, ecc. Se vengono usati servizi di condivisione file come
Dropbox, Google Drive, One Drive meglio non caricare foto e dati troppo personali e comunque il consiglio è quello di conservare anche una copia dei dati come ad esempio le foto su
PenDrive USB, DVD, Hard Disk esterni.
Per
le aziende valgono assolutamente i consigli già forniti per gli “Utenti privati” ma ci sentiamo di sconsigliare in generale l’utilizzo di servizi mail o condivisione file gratuiti mai pensati per uso professionale perché non forniscono alcuna garanzia in termini di affidabilità, integrità e protezione.
Se sei un’azienda e necessiti di un servizio mail o condivisione file allora,
Contattaci!